L.R. 24 maggio 1990, n. 58 “Contributi ad associazioni sociali regionali”. Quale futuro e quale progettualità? Di Carlo Carletti, Presidente della Sezione Provinciale UICI ONLUS di Latina. La Regione Lazio con la L.R. n. 58 approvata il 24 maggio 1990 aveva stabilito di concedere contributi annui alle Associazioni regionali UICI, ENS e ANMIC, allo scopo di sostenere le attività di rappresentanza e di tutela dei diritti e dei bisogni delle persone con disabilità di varia natura. Con l’approvazione di tale provvedimento, alla Regione Lazio veniva unanimemente riconosciuto il merito di aver recepito le esigenze dei cittadini disabili, il loro diritto di associarsi e di partecipare attivamente e alla vita sociale. Successivamente, nel corso degli anni, il contributo annuale riservato inizialmente all’UICI, all’ENS e all’ANMIC è stato esteso anche alle altre Associazioni storiche di invalidi, ovvero alla ANMIL e all’UNMS. Nel 2003, con L.R. 17 la Regione Lazio, all’Articolo 1, riconosce e valorizza il ruolo di interesse pubblico che le associazioni di cui alla legge regionale 24 maggio 1990, n. 58 e successive modifiche, di seguito denominate associazioni, assumono nella loro attività di rappresentanza e tutela delle categorie di disabili”. Il contributo annuo che la Regione Lazio ha sempre erogato in base alla Legge n. 58/90, ha consentito all’UICI del Lazio, e a tutte le altre 4 associazioni di categoria di disabili, di sviluppare le proprie attività e di dotare la sede regionale e le sedi provinciali dell’indispensabile presenza di almeno un collaboratore vedente per il disbrigo degli atti amministrativi e delle pratiche associative, in quanto, come previsto dallo statuto sociale, i dirigenti dell’Associazione sono persone con disabilità visiva che necessitano di tale specifica collaborazione. Parliamo di un contributo quantificato in circa 500.000 euro su un apposito capitolo di bilancio, l’H41510, che viene ripartito per 5 associazioni regionali che a loro volta distribuiscono alle proprie sedi periferiche. Generalmente tutte le Strutture del Lazio dell’UIC contribuiscono, grazie al finanziamento della L.R. 58/90, ad attuare il seguente piano dei servizi sulla quasi totalità del territorio regionale (queste sono normalmente le macro voci di spesa presentate nei progetti ai sensi della L.R. 58/90): 1) SEGRETARIATO SOCIALE E ASSISTENZA DIRETTA AI MINORATI DELLA VISTA ATTRAVERSO I CENTRI TIFLOTECNICI 2) SERVIZIO DI VOLONTARIATO (ACCOMAPGNAMENTO E SERVIZI PER L’AUTONOMIA DELLA PERSONA) 3) ORGANIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE AD ASSEMBLEE, CONVEGNI ED ALTRE INIZIATIVE 4)CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA, TIFLOINFORMATICA, ASSISTENZA SPECIALISTICA PER BAMBINI MINORATI DELLA VISTA E PLURIMINORATI IN FASE PRESCOLARE E SCOLARE E ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE 5) ATTIVITA' RIVOLTE ALLA PREVENZIONE ALLA CULTURA E AL TEMPO LIBERO 6) ATTIVITA' SPORTIVE 7) RAPPRESENTANZE (APERTURA DI SPORTELLI UIC PER AVVICINARE I SERVIZI AI NON VEDENTI PIU’ DISPERSI SUL TERRITORIO) Ogni macrovoce di spesa viene debitamente documentata nelle sue sottovoci di spesa e rendicontata ogni anno per l’emissione delle richieste di mandato del saldo dell’anno precedente in quanto l’anticipo del 70 per cento dovrebbe essere assegnato nel corso dell’attuazione del progetto dell’anno di riferimento. Da alcuni anni però l’UICI del Lazio, si trova a dover registrare una situazione di forte disagio e di assoluta precarietà in quanto l’Ente Regione non riesce ad erogare i contributi nei tempi stabiliti, portando le strutture a forti disagi finanziari. Infatti ad esempio, non è ancora stato liquidato il 30% del contributo relativo agli anni 2009 e 2010 previsto dalla stessa L.R. n. 58/90; inoltre ancora non ha erogato nemmeno il contributo relativo all’anno 2011, che la Regione ha comunque impegnato per il solo 50%, determinando in tal modo una forte caduta dei servizi ai minorati della vista del territorio laziale. Il totale definanziamento del Capitolo di Bilancio relativo alla L.R. n. 58/90 per l’anno 2012, inoltre peggiora lo stato delle cose che, se dovesse permanere tale, renderebbe impossibile il perseguimento delle attività e dei servizi resi dalle sedi dell’UICI del Lazio. Tale provvedimento si qualifica come scelta antisociale per i riflessi che ha sulla già difficile situazione delle persone con disabilità visiva che si trovano a dover pagare la crisi economica due volte, sia nella veste di cittadini, sia in quella di persone con disabilità. Ai ciechi e agli ipovedenti del Lazio cui a causa della crisi economica è già stato ridotto il diritto allo studio, al lavoro e all’assistenza, con tale provvedimento viene ora negato anche il diritto di potersi avvalere dei servizi resi dalle strutture della propria associazione che li rappresenta e li tutela. Nel 1990 la L.R. n. 58, sollecitata dalle Associazioni e presentata dall’On. Rodolfo Gigli, ha trovato il favore e il consenso unanime di tutti i gruppi politici, tanto che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio della Regione Lazio. A 22 anni di distanza da quel positivo evento, l’UICI del Lazio e le altre 4 Associazioni aderenti alla FAND si trovano nella necessità di dover rivolgere un rinnovato pressante appello a tutti i gruppi politici e a tutti i singoli Consiglieri affinché, come allora, il Consiglio Regionale possa ritrovare l’unanime consenso per rifinanziare in modo adeguato la L.R. n. 58/90, che nel tempo ha prodotto positivi risultati. Il Consiglio dell’UICI del Lazio, unitamente alla FAND, con il sostegno dell’Assemblea dei quadri dirigenti, dei cittadini ciechi e ipovedenti e delle loro famiglie, con la responsabilità che contraddistingue il suo operato, sarà come nel 1990 vigile e pronto a mettere in atto ogni azione utile al conseguimento dell’irrinunciabile obiettivo. Le difficoltà economiche certamente esistenti e da nessuno sottovalutate, non possono e non potranno giustificare alcun provvedimento iniquo che possa mettere a repentaglio la vita e le attività delle Associazioni rappresentative dei cittadini più deboli ed emarginati della società. Con la certezza che il senso di giustizia e di solidarietà sociale saprà guidare, come accadde nel 1990, le scelte di tutti i gruppi politici, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti del Lazio, ha responsabilmente scelto questa prestigiosa sede istituzionale per rappresentare problematiche di assoluto valore sociale e affidare al Consiglio della Regione Lazio le soluzioni per superare la preoccupante situazione riguardante il futuro della stessa UICI del Lazio e dei propri rappresentati. Il Presidente Latina lì 12 giugno 2012 Carlo Carletti